Siwa
Performing Oasis
YAC, in collaborazione con EQI e l'Ambasciata d'Italia al Cairo lancia un concorso di idee che ha come scopo quello di immaginare l'oasi di Siwa come capitale mondiale delle arti performative e site specific.
Oasi.
Fragili ecosistemi assurti ad un significato più elevato della propria mera connotazione ambientale.
Luogo liminale e di liminali contrasti – quelli atavici fra vegetazione e deserto, fra la vita e la morte - vi è qualcosa di mistico nelle oasi. Qualcosa di irreale ed illogico: qualcosa che le consegna ai luoghi dell'immaginazione e della fantasia, dell'archetipo e del mito.
Fra Libia ed Egitto, raccolta attorno alle acque oleose di vasti laghi di sale, l'oasi di Siwa è fra le più celebri e suggestive del pianeta.
Già dimora del potente oracolo di Ammone, Siwa è citata da Erodoto e da numerosi storici del tempo antico: è il luogo che rapì il cuore di Alessandro Magno, che qui fu proclamato figlio del dio e dove - leggenda vuole – desiderasse essere inumato.
Non solo deserto e palmeti. Aggrappate attorno a massicci che paiono sculture, le rovine dell’antica Shali sono un caotico mosaico di abitazioni di fango e rocce di sale, che concorrono ad immagine formidabile e variegata, poiché in Siwa numerose bellezze si rincorrono e accarezzano: l’oasi e il deserto, i templi e la città fantasma.
Ma per quanto magnifica e perfetta, affinché possa continuare ad esistere, anche Siwa deve trovare un proprio ruolo nella contemporaneità: se infatti la vita nell’oasi è minacciata dal rigonfiarsi dei laghi di sale, le antiche rovine berbere si polverizzano, giorno dopo giorno, vittime dell’abbandono e degli agenti atmosferici.
Per questo nasce Performing Oasis, il concorso di EQI ed Ambasciata Italiana al Cairo per tutelare e preservare Siwa, reinterpretandola quale moderna macchina teatrale: luogo che sfrutti la propria scenografica magnificenza per divenire ambientazione capace di richiamare le performance dei più illustri musicisti, ballerini, artisti e creativi dello scenario internazionale.
Tale la visione di concorso: Siwa come capitale mondiale delle arti performative e site specific.
Fra le rovine dell'antica Shali, sullo sfondo di laghi salmastri e contro l'orizzonte delle dune del Sahara, i più grandi performer al mondo potranno darsi appuntamento e farsi rapire dagli stessi spiriti che secoli orsono ispirarono vaticini e profezie, trovando la quinta ideale per le proprie esibizioni, ed assicurando un futuro a Siwa quale luogo potente di sperimentazione e creatività: oasi - per definizione ed infine elezione - di cultura, innovazione e meraviglia.
YAC ringrazia i progettisti che accoglieranno questa sfida.
Vincitori
Second Prize
Third Prize
Gold Mention
Gold Mention
Giurati
Ciascuna giuria è nominata con massima cura, ed è composta da professionisti di chiara fama la cui attività abbia espresso forme di attinenza in relazione ai temi di gara.
Partner
YAC ringrazia quanti, a diverso titolo, hanno preso parte all’organizzazione e allo svolgimento della gara, condividendo tempo, materiale e risorse per rendere unica l’esperienza dei concorrenti.